Bach, il musicista poeta.

Bach, il musicista poeta.

Venerdì 23 giugno conferenza-concerto su Johann Sebastian Bach.

“È l’Aristotele e il Platone della musica, è atemporale, ageografico, andava bene trecento anni fa, oggi e andrà bene fra mille anni” Ramin Bahrami

Era un uomo dalla vita ordinaria, modesto, un padre di famiglia, un uomo metodico, un uomo noioso, ma era Johann Sebastian Bach.  Emarginato e incompreso dalla cultura del tempo, la sua musica veniva considerata un caos geniale, rivoluzionaria, strana, complicata, cacofonica. Ultimo di sette figli, discendente da una stirpe di musicisti lunga 150 anni, Bach era diventato sinonimo di musicista, “Avrei proprio bisogno di un Bach” dicevano i signori dell’epoca quando dovevano trovare un musicista che allietasse le loro feste. 

“Solo Deo Gloria”, così siglava ogni sua composizione. Bach trovò nella sua fede la più alta ispirazione. La sua musica è preghiera, è una conversazione tra l’uomo e Dio.

È stato un musicista prolifico in tutti i sensi, oltre 1000 composizioni messe a catalogo e 20 figli, sette con la prima moglie e tredici con la seconda.

All’accoppiata “genio e sregolatezza”, Bach preferisce il “genio e regola”, accettando incarichi talvolta poco stimolanti o adatti al suo genio, pur di garantire entrate costanti alla famiglia e garantirsi una vita consacrata alla musica.

Dall’Aria sulla Quarta Corda, alla Toccata e fuga in re minore, da La voce nel silenzio di Mina, “plagio” del Preludio 2 del Clavicembalo Ben Temperato alle suonerie dei cellulari, in cui si ritrovano i noti preludi di Bach.

La musica classica vissuta, narrata ed eseguita, in maniera leggera, accattivante, profonda ma per tutti.


Venerdì 23 giugno, alle ore 21, presso il Seminario di Asti, ingresso a offerta libera.

Relatrice e pianista Ernesta Aufiero 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Privacy Policy Cookie Policy